Inizio contenuto principale del sito

  • Istituto DIRPOLIS

Giustizia e cambiamento climatico, pubblicato su Nature Sustainability uno studio sulla 'Just Transition Litigation'. Tra gli autori figura anche Riccardo Luporini, assegnista di ricerca in Diritto Internazionale presso la Scuola Sant’Anna

Data pubblicazione: 14.10.2024
Just Transition Now
Torna a Sant'Anna Magazine

Riccardo Luporini, assegnista di ricerca in Diritto Internazionale presso l'Istituto DIRPOLIS della Scuola Superiore Sant’Anna, ha contribuito come coautore a un articolo pubblicato in Nature Sustainability, insieme a esperti ed esperte provenienti da 16 importanti università europee e internazionali. L’articolo si propone di lanciare un nuovo campo di ricerca a carattere internazionale e interdisciplinare. 
Lo studio rivela un aumento di azioni legali, davanti sia a corti nazionali sia a organi internazionali, volte a contestare nuove normative e specifici progetti in materia di transizione energetica e contrasto al cambiamento climatico. 

Negli ultimi anni, il ‘contenzioso climatico’ si è imposto come fenomeno crescente a livello globale. Particolare attenzione è stata riservata a quelle cause volte a promuovere la mitigazione del cambiamento climatico, accertando la responsabilità di enti pubblici e imprese per i loro insufficienti sforzi di riduzione di emissioni di gas ad effetto serra. 
Il nuovo studio fa luce su un tipo diverso di casi, quelli cioè che contestano l’attuazione di nuove normative e progetti di mitigazione e adattamento del cambiamento climatico, non tanto con lo scopo di rallentare la transizione energetica, ma al fine di rilevare eventuali ingiustizie, legate alla scarsa partecipazione nei processi decisionali o al mancato rispetto dei diritti e interessi di gruppi particolarmente vulnerabili. 

La transizione energetica verso la decarbonizzazione e la neutralità climatica è necessaria; tuttavia, occorre garantire che questa non comporti un onere eccessivo per alcune categorie particolarmente vulnerabili, quali popoli indigeni e comunità locali nel cui territorio si realizzano progetti di energia rinnovabile (Statnett SF et al. v. Sør-Fosen sijte et al.) o lavoratori dei settori inevitabilmente interessati dalla transizione, come oil and gas o automotive (Company Workers Union of Maritima & Commercial Somarco Limited and Others v. Ministry of EnergyFOCSIV et al. v. FCA Italy and Stellantis NV). Occorre cioè bilanciare l’azione climatica con la giustizia sociale, garantendo spazio decisionale e protezione alle comunità vulnerabili. 
Lo studio, coordinato dalla Professoressa Annalisa Savaresi (University of Eastern Finland), introduce un nuovo quadro concettuale per comprendere, e sperabilmente prevenire, le rivendicazioni di giustizia degli individui e gruppi maggiormente danneggiati dalla transizione. Attualmente, esiste una significativa lacuna conoscitiva a causa della mancanza di una raccolta sistematica di dati su questo tipo emergente di contenzioso. L’articolo mira a lanciare e promuovere nuovi sforzi di ricerca di stampo internazionale e interdisciplinare per tracciare questi casi e analizzare il loro impatto sul diritto, la governance e la società.